Settembre 28, 2024

di GIULIA ANGELON

Immersa nel cuore delle Dolomiti, la Foresta di Paneveggio, conosciuta anche come la “Foresta dei Violini”, è un luogo che cela una profonda magia. Questo angolo incantato del Trentino non è solo un paradiso per gli amanti della natura, ma anche un santuario per musicisti e liutai di tutto il mondo. Ma cosa rende questa foresta così speciale? E quali segreti nasconde tra i suoi alti alberi?

La magia della Foresta di Paneveggio risiede nei suoi abeti rossi, in particolare quelli noti come abeti di risonanza. Questi alberi maestosi, grazie alla loro struttura e alla capacità di trasmettere il suono, sono stati utilizzati fin dal XVII secolo nella costruzione di strumenti musicali, in particolare i violini. Lo stesso Stradivari, il celebre liutaio italiano, era solito impiegare gli abeti di risonanza di Paneveggio per realizzare i suoi violini, dando vita a strumenti dal suono impareggiabile.

Pare che l’ottima trasmissione del suono in questa pianta sia attribuibile ai micro-canali resiniferi che si estendono lungo tutto il tronco. Per ottenere un buon legno di risonanza, sono necessari alberi con un diametro di almeno sessanta centimetri, tra i centocinquanta e i duecento anni di età e con una densità appropriata, caratteristica raggiungibile solo con una crescita lenta, in condizioni climatiche stabili e a una certa altitudine.

La gestione della Foresta si basa su un equilibrio delicato. Gli abeti di risonanza vengono selezionati con cura per il taglio. Parallelamente, sono attivi programmi di riforestazione che prevedono la piantumazione di nuovi alberi, assicurando un rinnovo continuo.

La Foresta di Paneveggio non è solo sinonimo di musica. È anche un luogo di straordinaria biodiversità, con sentieri che si snodano attraverso paesaggi mozzafiato, offrendo la possibilità di incontri ravvicinati con cervi, volpi e numerose specie di uccelli. Ogni stagione qui ha il suo fascino: dall’inverno innevato che trasforma la foresta in un paesaggio silenzioso e avvolgente alla primavera, quando i fiori selvatici punteggiano il sottobosco con colori vivaci.

Presso il Centro visita è possibile scoprire di più sulla storia della foresta e sulle sue peculiarità, grazie alla presenza di personale e guide estremamente competenti. Da qui parte un percorso naturalistico percorribile tutto l’anno, il Sentiero Marciò, con punti di osservazione guidati e illustrati.

La Foresta dei violini ha conosciuto anche momenti molto complessi. Nel 2018, la tempesta Vaia ha colpito duramente Paneveggio, abbattendo migliaia di alberi e lasciando un segno indelebile sul paesaggio. Ma la natura reagisce e rinasce: grazie agli sforzi di conservazione e riforestazione, la foresta sta lentamente ritornando a splendere.
Questo evento eccezionale ha messo in evidenza il problema della monocoltura e come la presenza di una singola specie abbia reso la foresta vulnerabile ai disastri naturali. In risposta, le nuove prospettive di gestione forestale puntano sulla diversificazione delle specie arboree al fine di creare un ecosistema più stabile e resistente.

Che tu sia un escursionista, un appassionato di musica o semplicemente un amante della natura, questa foresta saprà sorprenderti e conquistarti.

Per ulteriori dettagli visita Parco Paneveggio Pale di San Martino – https://parcopan.org.