Jesolo per tutto l’anno
Turismo e nuove frontiere: ecco come nasce una Jesolo per tutto l’anno
di Furio Prandi
“Jesolo farà il salto di qualità definitivo quando volterà le spalle al mare”.
Queste parole, che hanno il sapore del paradosso per quella che è considerata una delle perle internazionali del turismo balneare, in verità hanno un senso più profondo delle apparenze.
A pronunciarle è l’assessore al turismo del Comune di Jesolo, Alberto Maschio, già presidente dell’Assoalbergatori.
Lo stesso Maschio, nel corso di una simpatica chiacchierata nel suo ufficio municipale, ci chiarisce meglio il senso di questo concetto: “Lungi da me pensare di voler snobbare il cliente estivo: coloro che frequentano Jesolo da giugno a settembre e che ci vengono per le vacanze rappresentano il nostro core business e continueranno ad esserlo sempre. Ma quella per noi in un certo senso è una clientela consolidata, alla quale sicuramente dobbiamo continuare ad offrire sempre il meglio, però da quel punto di vista siamo tranquilli, perchè Jesolo ha una lunga tradizione di ricettività, di attrazione, di organizzazione durante la bella stagione che non può essere scalfita. Quello su cui stiamo puntando in questi anni, e dobbiamo continuare ad insistere, è attrarre una forma di clientela meno legata all’estate: una sorta di Jesolo tutto l’anno”.
Infatti, scorrendo anche nel sito istituzionale del Comune, balza subito agli occhi la quantità di eventi e di offerte che si dilatano ben al di fuori del classico periodo giugno-settembre.
“Dall’autunno alla primavera Jesolo punta su un tipo di clientela diversa da quella estiva, cerca cioè di essere una città di mare, non solo una città balneare. Faccio un esempio: il turismo lento. Difficilmente i cicloturisti si cimentano in queste zone nei mesi più caldi, le piste ciclabili vengono frequentate in mesi dal clima più fresco. Ecco che allora proponiamo una serie di eventi che vanno dai mercatini di Natale al presepe di ghiaccio, dal Capodanno in piazza alla festa di San Valentino, e ovviamente i grandi concerti musicali al palasport”.
Il territorio e le categorie vi seguono in questo progetto?
“Stiamo facendo grandi passi in avanti. Per albergatori, ristoratori e commercianti è diventato ormai normale tenere aperti esercizi e strutture ben oltre i canonici mesi delle vacanze estive. Anzi, questa è diventata quasi un’esigenza degli operatori, per aumentare il volume di affari e fare fronte meglio alle spese. C’è con tutte le categorie e i consorzi un dialogo costante e proficuo, ma molto può ancora essere fatto anche in altre forme”.
A che cosa si riferisce, assessore?
“Va coinvolto sempre di più tutto il territorio della costa veneta, una delle più belle d’Italia. Parlando ancora di ciclabili, pensiamo a quanto importante sia stata l’apertura del tratto verso Cavallino-Treporti e la laguna. Ma bisogna guardare anche all’entroterra: pensiamo per esempio che da qui in meno di un’ora il turista può raggiungere le Colline del Prosecco”.
Si è parlato negli ultimi tempi di lavori che riguarderanno via Bafile. Può chiarire meglio questo progetto?
“Via Bafile è nell’immaginario collettivo la strada del turista di Jesolo per eccellenza. Tanto è stato fatto negli anni, ma anche via Bafile ha la sua età e va un po’ ripensata. Probabilmente non basta più la chiusura al traffico limitata alle ore serali e notturne. Dovrebbe diventare un’isola pedonale perenne, perché durante il giorno oggi ancora vi può transitare di tutto, dal monopattino al camion che fa le consegne.
Va ripensata via Bafile, ma anche le strade di collegamento laterali. Il modello potrebbe essere ciò che già è stato fatto nella zona di piazza Marconi, quindi verranno stanziate delle somme per miglioramenti anche strutturali, dalla pavimentazione alle aiuole. Non c’è ancora un progetto nero su bianco in questo senso, ma è un argomento all’ordine del giorno che il nostro sindaco Christofer De Zotti e la giunta intendono approfondire assolutamente: siamo al secondo anno del nostro mandato e prima della scadenza dei cinque anni intendiamo avviare qualcosa di concreto”.
Una domanda scomoda: le baby-gang, gli episodi di violenza giovanile. Anche per Jesolo un fenomeno deterrente per il turismo che va contrastato.
“Ovviamente sì. Non è un problema che riguarda solo Jesolo, ma tutte le città e in particolare i luoghi di ritrovo della cosiddetta movida. E non è un problema circoscrivibile senza fare discorsi più ampi sulla società di oggi. Tuttavia qualcosa va fatto e a Jesolo lo stiamo facendo anche con la collaborazione delle altre istituzioni.
Un maggior controllo da parte delle forze dell’ordine specie nei weekend, la videosorveglianza, i Daspo urbani. Certo, un grande contributo può arrivare da un uso e da una veste più per famiglie di alcune zone della città. Mi riferisco per esempio a piazza Mazzini: qualche amministrazione precedente la dava ormai per persa sotto questo aspetto, invece non è affatto così. Il ripensamento di molti tratti delle arterie che costeggiano la spiaggia va proprio in questa direzione”.