Settembre 20, 2024

di SARA BOLZONELLO

Proprio quest’anno ricorre il centenario dalla morte di Eleonora Giulia Amalia Duse. Nata a Vigevano il 3 Ottobre 1858 e soprannominata “la Divina”, è considerata una delle più grandi attrici del teatro moderno. Figlia di due attori girovaghi (Vicenzo Duse e Angelica Cappelletto), calcò la scena già alla tenerissima età di quattro anni, per poi diventare a venti anni prima attrice amorosa.

Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio

La sua recitazione si discostò dai rigidi schemi del tempo, attingendo al mondo istintuale e passionale. Nel 1881 sposò il collega Tebaldo Checchi, dal quale ebbe una figlia, Enrichetta. Fu di Gabriele D’Annunzio la musa, con il poeta ebbe infatti una tormentata storia d’amore che finì nel 1904. Vent’anni più tardi, il 21 Aprile 1924, a causa di una polmonite troverà la morte a Pittsburgh.
Per volontà della stessa Eleonora, l’attrice riposa nel piccolo cimitero monumentale di Sant’Anna (Asolo). Della città dei “cento orizzonti”, l’attrice ne era innamorata. Giunse ad Asolo per la prima volta nel 1892, soggiornando presso villa “le mura”, dimora dell’amica Katrine De Kay Bronson.
Della casa, Eleonora apprezzava la semplicità, e trovò conforto dopo le sue lunghe ed estenuanti tournée.
“Amo Asolo – scrisse la Duse nel 1919- perché è bello e tranquillo, paesello di merletti e di poesia, perché non è lontano da Venezia che adoro, perché vi stanno dei buoni amici che amo, perchè si trova tra il Grappa e il Montello. Questo sarà l’asilo per la mia ultima
vecchiaia, ricordatelo, e se mai, ditelo.”
La Duse, memore del piacevole soggiorno trascorso, volle fare ritorno nel piccolo borgo tra il maggio e il giugno del 1920.
Dopo la morte dell’amica Mrs Bronson, la casa era in uno stato di abbandono, ciò spinse Eleonora a ricercare una nuova dimora. Il suo interesse ricadde su “casa Morrison”, meglio conosciuta come “la casa dell’arco”.
Dalle sue finestre, la Divina poteva ammirare la distesa della pianura trevigiana e l’innalzarsi del massiccio del Grappa. La casa asolona diventò il suo progetto personale, di essa voleva farvi il suo rifugio; ma l’attrice non vide mai le sue idee concretizzate poiché morì prima. Nei dieci successivi, a far ritorno alla casa dell’arco fu la figlia dell’attrice, Enrichetta.
Quando nel 1933, tutti i discendenti della Duse entrarono a far parte dell’ordine domenicano, la famiglia decise di donare alla città di Asolo -come volere della divina- gli oggetti e il mobilio a lei appartenuti, suggellando così il legame tra l’attrice e il piccolo borgo trevigiano.
Passeggiando in questi giorni nel borgo, considerato uno dei più belli d’Italia, si può intravedere nelle vetrine il ricordo lasciato dall’autrice in questo ridente paesino, il quale ha dedicato alla Duse un’affascinante mostra all’interno del museo civico.