Sequals: un viaggio tra storia antica e la leggenda di Primo Carnera
di GIAMPAOLO ZORZO
Sequals ha una storia che risale all’epoca romana, come suggerisce il suo nome derivato dal latino “sub colles”.
Citata in un diploma di Ottone III nel 996 e in un privilegio di Urbano III nel 1186, Sequals fu sotto il dominio del patriarcato di Aquileia, diventando feudo e giurisdizione dei conti di Spilimbergo, membri del Parlamento Friulano.
Nel 1420, Sequals passò sotto il dominio veneziano e divenne proprietà della famiglia Savorgnan. Con la caduta della Repubblica di Venezia nel 1797, la città fu annessa all’Austria.
Le basi dell’amministrazione comunale moderna furono poste dal governo napoleonico: Sequals era un Comune del Dipartimento del Tagliamento, nel Distretto di Spilimbergo e nel Cantone dell’omonimo capoluogo.
Ritornato alla dominazione austriaca, Sequals fu incluso nel Distretto di Spilimbergo insieme alle frazioni di Lestans, Vacile e Solimbergo, classificato come Comune di terza classe e rappresentato da un Convocato Generale sotto il controllo del Cancelliere del Censo.
L’esecutivo era composto da una Deputazione di tre membri. Nel 1846, il Convocato Generale fu sostituito da un Consiglio Comunale, sebbene senza ufficio proprio.
Sequals fu annesso all’Italia nel 1866 e nel 1924 la frazione di Vacile fu staccata dal Comune di Sequals ed aggregata a quello di Spilimbergo.
Oggi Sequals fa parte del Mandamento di Spilimbergo con le frazioni di Lestans e Solimbergo.
Le colline di Sequals, visibili da lontano, si uniscono ai confini tracciati dal torrente Meduna, offrendo un panorama che da solo merita una visita. Tuttavia, la vera ragione per visitare Sequals è un’altra: scoprire la storia di una leggenda della boxe, Primo Carnera. Questo campione, una vera e propria “montagna” sul ring, ha lasciato un’eredità che può essere ammirata nella sua residenza in stile liberty, che conserva intatte le sue radici.
Nonostante la sua carriera lo avesse portato oltreoceano (fu il primo italiano a conquistare, il 29 giugno 1933, la cintura dei pesi massimi contro Jack Sharkey al Madison Square Garden di New York, di fronte a 40.000 spettatori), il pensiero di Carnera era sempre rivolto al suo paese d’origine. Questo legame si concretizzò in una villa costruita nel 1932 da Luigi Plateo su progetto di Mariano Pittana.
La residenza è un connubio di stili, dal classico al moderno. Nel salotto si trovano numerosi cimeli che raccontano ogni fase della vita di Carnera, sia dentro che fuori dal ring. Il percorso continua con una scala in legno di rovere che conduce al primo piano, dove sono esposte foto d’epoca del campione di pugilato e di wrestling, l’ultima sua disciplina.