Dicembre 10, 2024

“Nord Sud Ovest Est/E forse quel che cerco neanche c’è”
(Max Pezzali, Mauro Repetto)

Prendo a prestito il ritornello del famoso brano degli 883 risalente a oltre trent’anni fa per aprire l’editoriale del numero che stringete nelle vostre mani. Lo faccio in omaggio al duo musicale pavese, protagonista di una fiction di retrospettiva baciata dal successo in questo autunno così atipico, e per ribadire l’importanza di viaggiare.
In un periodo così estremamente polarizzato, in cui le divisioni paiono costanti, in cui si distingue solo tra bianco e nero, pro e contro, ragione o torto seguendo logiche pericolosamente manichee, sono rimaste ben poche persone disposte ad aprire la propria mente, ad ampliare le proprie prospettive. Il viaggio è parte fondamentale della vita, consente all’essere umano di comprendere ben oltre i propri limiti originari, offre occasioni di incontro, di dialogo, di scoperta (o riscoperta, in certi casi). L’importanza del viaggio è confermata dalla storia esperienziale di grandi artisti: nel XV secolo il grande architetto Filippo Brunelleschi aveva ricevuto l’incarico di completare la basilica di Santa Maria in Fiore a Firenze con una maestosa cupola ma, per quanto egli stesso conoscesse a fondo l’arte della costruzione, ogni tentativo si concludeva con un fallimentare crollo della struttura in costruzione. Per trovare una soluzione, Brunelleschi individuò le più grandi cupole sopravvissute nei secoli: non potendo recarsi a Costantinopoli per varie ragioni, egli scese a Roma per studiare il Pantheon. Quel viaggio consegnò a Brunelleschi gli elementi necessari a rivedere i propri calcoli, arricchendoli di nuove conoscenze sino al completamento del suo assoluto capolavoro.
Viaggiare dunque è più che un’esperienza dilettevole. È possibilità di imparare, di conoscere, di travalicare le barriere. Anche in territori a noi conosciuti possono sempre celarsi dei segreti da scoprire, un angolo trascurato, una novità sottovalutata. Questi concetti sono replicabili nel nostro bellissimo e ricco Nordest seguendo i punti cardinali: dalla laguna di Venezia alle Tre Cime di Lavaredo, dal lago di Resia al golfo di Trieste, dal delta del Po alle Cave del Predil. Anche se si tratta di località a noi note, in ognuna di esse può essere celato qualcosa che merita di essere visto, visitato, compreso, scoperto o riscoperto. Chi tra voi ha già letto il primo numero di QuiNordest ha colto questa nostra essenza di viaggiatori in uno spazio definito eppure sempre nuovo e teoricamente infinito: l’elevata qualità della nostra pubblicazione è stata colta immediatamente da lettrici e lettori e questo è un dettaglio che mi lascia assai soddisfatto. Anche in questo secondo numero abbiamo voluto radunare storie, luoghi, ambienti, tradizioni, personaggi, profumi, colori e sapori dalle tre regioni a noi care. Nelle pagine che seguono troverete curiosità e approfondimenti con varie prospettive d’interesse. Mi auguro che potrete ricavare nuove idee per viaggi fisici in questi luoghi. O che possiate aprire la vostra mente a varie informazioni, utili un domani a stimolare l’intelletto verso nuovi, meravigliosi, indefiniti orizzonti.
Buon viaggio!

Il direttore
Federico Bettuzzi